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COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE?

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Messaggio  sasha Ven Giu 17, 2011 10:17 pm

COSA LEGGERE DURANTE QUESTA ESTATE, MAGARI ANCHE SOTTO L'OMBRELLONE?

VIDO ALCUNI CONSIGLI E ASPETTO ANCHE I VOSTRI

COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE? Libro_10

Tre anni dopo l’uscita di “Venuto al mondo”, vincitore del Premio Campiello 2009, la grande scrittrice Margaret Mazzantini torna in libreria con un nuovo romanzo ricco di emozioni intense. Si tratta di “Nessuno di salva da solo” in uscita il 4 marzo 2011 con la casa editrice Mondadori.

Il reale protagonista di questo romanzo è l’amore con tutte le conseguenze nefaste che può portare con sè. Questa infatti non è la classica storia d’amore a lieto fine bensì la storia di un amore tormentato, deludente, ormai finito. Questa è la storia di una coppia che dopo l’iniziale passione e i primi progetti per la realizzazione di un futuro meraviglioso scopre in realtà il proprio fallimento sentimentale.

Delia e Gaetano si sono innamorati, si sono lasciati trasportare dalla passione e hanno creato una famiglia mettendo al mondo ben due figli, Cosmo e Nico. Poi ad un tratto la passione è scivolata via lontano lasciando spazio solo al risentimento e alla rabbia. E con la passione è scivolato via anche l’amore. Quella che apparentemente sembrava una famiglia solida si è divisa. Delia ora vive da sola con i suoi due bambini nella casa che lei e Gaetano avevano preso per loro mentre Gaetano si è addirittura dovuto trasferire in un residence.

Delia e Gaetano, a guardarli ci sembra ancora che abbiano tutta la vita davanti a loro. Sono così giovani, due ragazzi tra i trenta e i quaranta anni, eppure nei loro occhi si scorgono molte domande. Dove abbiamo sbagliato? Come siamo potuti arrivare a questo punto?

Delia e Gaetano si incontrano in un ristorante poco tempo dopo per parlare della loro situazione. Le parole però non sembrano riuscire ad esprimere le loro sensazioni, le loro colpe, le loro speranze.

“Anche loro un giorno saranno come quei vecchi del tavolo accanto. Quando i figli cresceranno. Quanto bisognerà aspettare? Si rivedranno per una festa di laurea. Allora saranno fragili dorsi attaccati alla voce del figlio che si sta laureando, che ha imparato a parlare nel mondo al posto loro, meglio di loro. Si abbracceranno leggermente commossi. Quel giorno, finalmente, avranno dimenticato l’odore dell’intimità e l’odio. Non ricorderanno niente di quel corpo davanti al loro. Avranno stabilito nuove intimità, nuove rabbie. Si passeranno accanto bonariamente come carne ripulita dalla tragedia dell’amore. Nessuna tensione, nessun attrito, nessuna scossa dolorosa.”

Margaret Mazzantini è una scrittrice sensibile perfetta per raccontare le ricche sfumature dei sentimenti umani addentrandosi nel fondo delle nostre anime e cercando di comprendere i lati più oscuri e tortuosi del nostro sentire. Margaret Mazzantini ci offre una storia contemporanea, un ritratto di una coppia come ce ne sono molte oggi, con uno stile fluente, semplice ma assolutamente profondo.

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Messaggio  sasha Ven Giu 17, 2011 10:21 pm

IL PROFUMO DELLE FOGLIE DI LIMONE

COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE? Libro_11

Esce finalmente anche in Italia il romanzo di Clara Sánchez dal titolo “Il profumo delle foglie di limone” diventato in Spagna un vero e proprio caso editoriale. È uscito in modo silenzioso riuscendo però ad entrare nel cuore di ogni lettore e diventando grazie al passaparola uno dei libri più venduti. In seguito si è aggiudicato la vittoria del prestigioso premio Nadal. Il romanzo uscirà il 13 gennaio con la casa editrice Garzanti.

La Costa Blanca a settembre è ancora immersa nell’atmosfera estiva con il sole caldo che inonda ogni cosa e il profumo dei limoni che si innalza dai vicoli per arrivare sino al mare.

Sandra è una ragazza di trent’anni disoccupata che p rimasta incinta di un uomo di cui non è innamorata e che ha un rapporto turbolento con i suoi genitori. Sandra si sente triste e sola e proprio per questo motivo ha deciso di trovare rifugio proprio qui, in questa meravigliosa zona della Spagna, alla ricerca di un angolo di mondo in cui sentirsi ancora viva.

Un giorno Sandra incontra una coppia di amabili signori anziani, Fredrik e Karin. Loro vivono in una grande villa con un giardino ricco di fiori dai profumi e dai colori davvero bellissimi. Proprio qui accoglieranno la giovane Sandra come se fosse una figlia e le presenteranno alcune persone davvero simpatiche e gentili come ad esempio Alberto. Sandra sente di potersi sentire di nuovo a casa, sente di poter scacciare finalmente la solitudine dalla sua vita e ricominciare tutto da capo. Ma si sbaglia perchè in realtà per lei sta per iniziare un vero e proprio inferno.

Fredrik e Karin sono infatti due criminali nazisti violenti e crudeli che sentono il desiderio e la voglia di cominciare nuovamente le loro aberranti azioni.

Julián è un uomo che conosce tutto del passato di questa coppia e dei crimini di cui si sono macchiati e ha capito quello che hanno intensione di fare. Cerca di mettere al corrente Sandra di ogni dettaglio e le chiede aiuto per smascherarli. Sandra inizialmente incredula inizia a guardare quei due adorabili vecchietti con nuovi occhi e capisce che lei e il suo piccolo sono in pericolo.

Il male non può e non deve rimanere impunito e quelle anime strappate alla vita in mdoi tanto violenti hanno bisogno di trovare la pace grazie ad un po’ di giustizia. “Il profumo delle foglie di limone” è un romanzo che parla di amore e di coraggio, di sensi di colpa e di speranza con una voce diretta, tenera e commovente capace di colpire l0′animo di ogni lettore.

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Messaggio  sasha Ven Giu 17, 2011 10:24 pm

GESU' DI NAZARET

COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE? Libro_12

IL LIBRO - Prosegue la riflessione di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI sulla figura e le parole di Gesù. In passato l’autore si è dedicato agli avvenimenti che vanno dal battesimo al Giordano alla confessione di Pietro e alla Trasfigurazione. In questo volume vengono affrontati in nove capitoli gli episodi decisivi della vita di Gesù, quelli al centro della fede cristiana: la passione, la morte e la Risurrezione di Cristo. “Gesù di Nazareth” è l’ultimo grande libro che uno dei maggiori teologi del XX secolo si era proposto di scrivere come atto conclusivo del suo percorso intellettuale e scientifico, prima ancora di essere eletto Papa. Egli non intende parlare in primo luogo come Romano Pontefice, e il libro non vuole essere un atto ufficiale del suo magistero. Ma questa apparente debolezza si rivela la vera forza di un libro che desidera liberamente interloquire con tutti. L’analisi tanto appassionata quanto scientificamente rigorosa degli avvenimenti – l’Ingresso a Gerusalemme, la Lavanda dei piedi, l’Ultima Cena, il Gestemani e altro ancora – è come percorsa da una nota di sottofondo sempre ricorrente: la domanda di importanza decisiva ad un tempo per lo studioso e per ogni credente: il Gesù nel quale crediamo è anche il Gesù veramente esistito? I Vangeli ci mostrano la figura di Gesù più storicamente sensata e convincente? Così diviene evidente che in questo libro l’autore non intende solo cimentarsi nelle dispute teologiche relative ad una figura, quella di Gesù di Nazareth, della quale il teologo si è occupato tutta la vita. Joseph Ratzinger-Benedetto XVI intende insieme adempiere al suo compito sacerdotale ed episcopale: con un linguaggio avvincente e immediatamente accessibile prende per mano tutti e ciascuno – esperti e non, credenti e non – per accompagnare all’incontro con un uomo in carne ed ossa che è più di un uomo e la cui tomba trovata vuota, oggi come ieri, è un evento che può ragionevolmente soddisfare le speranze e le aspettative più vere di ognuno di noi.

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Messaggio  dirramatore Ven Giu 17, 2011 10:28 pm

Io non sono affatto un gran lettore soprattutto di libri e sotto l'ombrellone di solito mi leggo riviste di informatica, come "Computer Idea" o comunque riviste sempre inerenti le tecnologie in genere. Purtroppo sono diventano molto pigro nella lettura mentre da ragazzino invece leggevo parecchio.
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Messaggio  ant0nella Ven Giu 17, 2011 10:43 pm

Una buona sera a Sasha e Dirra.....Ci facciamo un pò di compagnia?......Vedo che Sasha è un'appassionata di lettura di romanzi di vario genere, dal rosa al religioso...Complimenti...Io invece come Dirra non leggo per niente e facciamo male...Leggere stimola il cervello e la fantasia, insegna a parlare e scrivere correttamente, aumenta la cultura e mantiene i neuroni giovani.......
Mi sa che dovrò abiruarmi a leggere anch'io. Io comincio dai romanzi classici che ho fermi in libreria., e non bisogna mai dimenticarsi la pagina quotidiana di Vangelo per nutrire lo spirito...Io, ho ricominciato ed è bellissimo..., mette la pace e la speranza nel cuore....Lo raccomando a tutti:.La Bibbia è il libro più bello in assoluto, specie il Nuovo Testamento e i Salmi.....magari da leggere a casa nel silenzio, oppure in una spiaggia con poche persone....perchè è necessario raccogliere lo spirito....
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Messaggio  dirramatore Ven Giu 17, 2011 10:48 pm

In effetti leggere libri è una cosa molto utile, l'ho già scritto e lo ribadisco. Leggere come me articoli tecnologici non è certo la stessa cosa. Infatti non si segue il discorso lineare della lingua italiana, ma si va direttamente al concetto. Per capirci secondo me ciò che io leggo e come leggere un libro di matematica. Non si può pretendere che sia la stessa cosa di leggere un romanzo. Ma non ho la pazienza per fare questo. Ogni tanto mi leggo qualche quotidiano ma non di più.
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Messaggio  sasha Ven Giu 17, 2011 10:49 pm

[quote="ant0nella"]Una buona sera a Sasha e Dirra.....Ci facciamo un pò di compagnia?......Vedo che Sasha è un'appassionata di lettura di romanzi di vario genere, dal rosa al religioso...Complimenti...Io invece come Dirra non leggo per niente e facciamo male...Leggere stimola il cervello e la fantasia, insegna a parlare e scrivere correttamente, aumenta la cultura e mantiene i neuroni giovani.......
Mi sa che dovrò abiruarmi a leggere anch'io. Io comincio dai romanzi classici che ho fermi in libreria., e non bisogna mai dimenticarsi la pagina quotidiana di Vangelo per nutrire lo spirito...Io, ho ricominciato ed è bellissimo..., mette la pace e la speranza nel cuore....Lo raccomando a tutti:.La Bibbia è il libro più bello in assoluto, specie il Nuovo Testamento e i Salmi.....magari da leggere a casa nel silenzio, oppure in una spiaggia con poche persone....perchè è necessario raccogliere lo spirito....[/quote

per dirla alla facebook: MI PIACE
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Messaggio  orchidea Ven Giu 17, 2011 10:53 pm

Io prima leggevo tantissimo...ma adesso abituata con il computer mi piace andare ogni giorno alla ricerca di notizie attuali...leggo tantissimo sui blog...e ho perso un pò quella voglia di andare in libreria a comprare qualche libro..cosa invece che prima facevo spesso. Però è così comodo essere informata subito e facilmente da tutto quello che accade nel mondo basta cercare su google e clikkare invio.
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Messaggio  sasha Ven Giu 17, 2011 10:55 pm

una cosa è l'essere informati, altra cosa è leggere un romanzo
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Messaggio  ant0nella Ven Giu 17, 2011 10:56 pm

Cara Sasha....il nome è femminile e mi viene di parlare al femminile....Potevi scegliere un nome maschile....Mi fa senso chiamare Sasha e pensare di parlare ad un uomo....Come mai hai scelto un nick femminile?
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Messaggio  orchidea Ven Giu 17, 2011 10:57 pm

sasha ha scritto:una cosa è l'essere informati, altra cosa è leggere un romanzo



Si ma si possono leggere anche romanzi sul computer, anche se effettivamente è più scomodo...
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Messaggio  sasha Ven Giu 17, 2011 10:59 pm

ACCIAIO

COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE? 0110

Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina.
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Messaggio  Lux Ven Giu 17, 2011 11:12 pm


COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE? Gliing10

Il tuo cuore mi appartiene di Dean R. Koontz by Sperling & Kupfer su Bol.it

E’ l’appassionante storia di una donna forte e coraggiosa, pronta a tutto pur di liberarsi dalla ragnatela in cui un amore ossessivo l’ha imprigionata. Un romanzo indimenticabile che, mescolando abilmente sentimento e suspense, svela i più torbidi segreti che si celano sotto la superficie di vite apparentemente perfette.

La vita non è certo stata gentile con Hope Dunne, la protagonista del romanzo. Le ha strappato una figlia nel fiore degli anni, spezzandole il cuore. Ormai disillusa nei confronti dell’avvenire, Hope ha deciso di gettarsi a capofitto nel suo lavoro di fotografa. Così, quando un famoso scrittore la contatta per alcuni scatti, lei si rende disponibile immediatamente, senza sapere che quell’incontro le cambierà la vita.

Finn O’Neill è un uomo affascinante, davvero irresistibile, ed è subito colpo di fulmine. Lui le propone di seguirlo nel suo maniero in Irlanda e Hope accetta. Presto, però, si rende conto che quell’uomo apparentemente perfetto le ha raccontato solo bugie e che il suo amore per lei sta diventando un’ossessione, trasformando quello che si sperava un sogno in un maledetto incubo …
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Messaggio  Nausicaa Ven Giu 24, 2011 5:57 pm

sasha ha scritto:ACCIAIO

COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE? 0110

Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina.

Molto interessante questo libro, devo essere sincera, mi ha colpito molto proprio perchè è stato uno dei 5 finalisti del premio Strega dell'anno scorso e soprattutto perchè stato il primo romanzo dell'autrice che ha davvero sorpreso tutti (della serie:il buon giorno si vede dal mattino), anche se poi vinse Antonio Pennacchi con 'Canale Mussolini' per i forti temi delle lotte, delle forti figure rappresentate con i socialisti e i fascisti. Pertanto propongo anche questo:
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Davvero un'ottima lettura
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Messaggio  Lux Gio Giu 30, 2011 12:43 am

COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE? 97888010

I terribili segreti di Maxwell Sim racconta la storia (a tratti incredibile, a tratti malinconico) di un neo-agente di commercio, ritrovato nudo e in coma etilico nella sua auto in Scozia, durante una bufera di neve. Nel bagagliaio un cartone pieno di spazzolini ecologici. Cos'è accaduto? Com'è arrivato fin lì? Coe ripercorre i mesi prima del crollo fisico e psichico di Maxwell Sim portando il lettore in un labirinto di sentimenti e paure.

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Messaggio  el cuchu Gio Giu 30, 2011 11:25 pm

dispiace deludervi ragazzi ma io faccio fatica a leggere al mare anche perchè ci vado poco ed al massimo leggo il corriere dello sport
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Messaggio  Nausicaa Sab Lug 02, 2011 3:23 pm

Leggere il giornale o il corriere dello sport è comunque un altro modo di leggere e di informarsi! e comunque leggere dovrebbe essere sempre un piacere, non solo sotto l'ombrellone
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Messaggio  dirramatore Sab Lug 02, 2011 3:27 pm

Be io mi pare che l'ho già detto, ma in questo caso lo ribadisco.. non sono certo un gran lettore di libri. Sotto l'ombrellone o leggo quotidiani o riviste tecnologiche....
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Messaggio  Lux Sab Lug 02, 2011 4:02 pm

A me piace leggere e fantasticare magari adesso avrò più tempo per dedicarmi alla lettura, però in spiaggia Rolling Eyes non tanto Very Happy preferisco guardare il paesaggio!!!!
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Messaggio  paperino Sab Lug 02, 2011 5:20 pm

al mare il paesaggio??
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Messaggio  Lux Dom Lug 03, 2011 10:34 pm

il paesaggio si .......ma tutto ti devo spiegare?
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Messaggio  Nausicaa Mer Lug 06, 2011 10:17 pm


COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE? Ceceli10
E' un libro bellissimo, appassionante ed emozionante che mi ha lasciata con il fiato sospeso fino alla fine, viaggia sull'onda dell'incredibile. Una storia davvero stupenda che mi ha affascinata. Ho appena finito di leggerlo e mi sto dedicando ora ad un'altra lettura, ma questo libro, come ogni altro della Ahern lascia davvero una dolce impronta nel cuore...dall'autrice del best seller "P.S. I Love You"

Grazie dei ricordi di Cecelia Ahern
"Voglio continuare a precipitare, ma mio padre sta chiamando l’ambulanza e mi stringe la mano con una tale intensità come se fosse lui che si sta aggrappando alla vita. Come se fossi tutto quello che ha. Mi sposta i capelli dalla fronte e piange forte. Non l’ho mai sentito piangere. Nemmeno quando è morta la mamma."

Joyce è una giovane donna irlandese vittima di un banale quanto grave incidente: una trasfusione di sangue le ha salvato la vita, ma non ha impedito la perdita del bambino che portava in grembo. Un trauma, quello subito, che la porta a rompere definitivamente un rapporto matrimoniale ormai logoro e a trasferirsi nella casa della sua infanzia, dove ritrova un padre affettuoso e tantissimi ricordi. A partire da questo momento, però, le succedono cose davvero strane: ha memoria di fatti che non appartengono al suo passato, ha sogni ricorrenti, scopre di saper parlare lingue straniere, di conoscere il latino e di essere un’esperta in materia di storia dell’arte. Anche la vita di Justin, un professore statunitense trasferitosi a Londra per stare vicino alla figlia, subisce qualche cambiamento a partire dal momento in cui è stato convinto a donare il proprio sangue: non solo gli capita sempre più spesso di incontrare una donna che sembra avere con lui uno strano legame, ma comincia a ricevere piccoli doni anonimi con semplici messaggi di ringraziamento. Il rapporto con la trasfusione appare subito evidente, ma risalire alla persona che ha ricevuto il suo sangue rimane impossibile.

I due diventano allora protagonisti di uno strano quanto divertente gioco del destino e degli equivoci che li porta a rincorrersi e sfiorarsi tra la folla, cercarsi e riconoscersi senza però potersi mai incontrare e, tanto meno, chiarire. Questo, almeno, fino al finale, quando l’ennesimo colpo di scena permetterà a Joyce e a Justin di comprendere che non sempre bisogna aver paura di ciò che sembra inspiegabile e che spesso è bene lasciarsi guidare dai sentimenti .


Le prime pagine



Chiudi gli occhi e fissa il vuoto.
Il consiglio di mio padre quando non riuscivo a dormire da piccola. Ora non vorrebbe che lo facessi, ma ho deciso di provarci lo stesso. Fisso quell’incommensurabile oscurità che si estende ben oltre le mie palpebre chiuse. Benché sia sdraiata a terra immobile ho la sensazione di essere appollaiata su un punto altissimo, mentre afferro una stella nel cielo notturno con le gambe che penzolano sopra un freddo e nero nulla. Do un ultimo sguardo alle mie dita strette attorno alla luce e poi lascio andare. Vado giù, precipito, fluttuo e di nuovo precipito, aspettando di atterrare nella terra promessa.

Come quando ero una bambina che lottava contro il sonno, anche adesso so che dietro la sottile barriera delle mie palpebre abbassate ci sono i colori. Mi deridono, mi sfidano ad aprire gli occhi e perdere il sonno. Bagliori di rosso e ambra, giallo e bianco punteggiano l’oscurità. Mi rifiuto di aprirli. Mi ribello e strizzo le palpebre più forte per bloccare i granelli di luce, semplici distrazioni che ci tengono svegli, ma anche il segno che oltre c’è vita.

In me però non c’è vita. Non ne sento alcuna dal punto in cui sono sdraiata, in fondo alla rampa di scale. Ora il mio cuore batte più forte, l’unico combattente rimasto in piedi sul ring, un guantone che pompa vittoriosamente in aria rifiutando di arrendersi. È l’unica parte di me a cui importi qualche cosa, l’unica a cui sia mai importato. Lotta per spingere il sangue in circolo nel tentativo di curarmi, di rimpiazzare quello che sto perdendo, che però abbandona il mio corpo con la stessa velocità con cui viene immesso, formando un profondo oceano nero attorno a me proprio dove sono caduta.
Corre via, via, via. Siamo sempre di corsa. Il tempo non ci basta mai qui, ci affanniamo continuamente per arrivare là. Saremmo dovuti andare via di qui cinque minuti fa, dovremmo essere là già adesso. Il telefono squilla di nuovo e ne riconosco l’ironia. Avrei potuto prendermi il tempo che serviva e rispondere adesso.
Adesso, non allora.

Avrei potuto prendermi tutto il tempo del mondo su ognuno di quei gradini. E invece siamo sempre di corsa. Ciascuno di noi, tranne il mio cuore. Che ora rallenta. Non me ne importa poi molto. Mi metto una mano sulla pancia. Se il mio bambino se n’è andato, come immagino, lo raggiungerò là. Là… dove? Ovunque sia. Il feto, una parola senza cuore. Così piccolo che ancora non si sapeva se sarebbe diventato un maschio o una femmina. Ma là mi prenderò cura di lui come avrei fatto qui.
Là, non qui.
Gli dirò: “Mi dispiace, tesoro, mi dispiace di aver rovinato la tua opportunità e anche la mia, insomma la nostra opportunità di una vita insieme. Ma ora chiudi gli occhi e fissa l’oscurità, come sta facendo la mamma, e insieme troveremo la strada.

C’è un rumore nella stanza. Avverto una presenza.
“Oddio, Joyce, oddio. Mi senti, tesoro? Oddio. Oddio. Oh, per favore, no, buon Dio, non la mia Joyce, non ti prendere la mia Joyce. Resisti, tesoro, sono qui. Papà è qui.
Non mi va di resistere e vorrei dirglielo. Mi sento gemere e guaire come un animale e la cosa mi sconvolge, mi spaventa. Ho un piano, voglio dirglielo. Voglio andarmene perché solo allora potrò stare con il mio bambino.
Allora, non adesso.

Papà ha arrestato la mia caduta, ma ancora non sono atterrata. Mi aiuta a tenermi in equilibrio nel nulla, a indugiare mentre vengo spinta a prendere una decisione.
Voglio continuare a precipitare, ma mio padre sta chiamando l’ambulanza e mi stringe la mano con una tale intensità come se fosse lui che si sta aggrappando alla vita. Come se fossi tutto quello che ha. Mi sposta i capelli dalla fronte e piange forte. Non l’ho mai sentito piangere. Nemmeno quando è morta la mamma. Mi afferra la mano con un’energia che credevo possibile in quel suo vecchio corpo, e a quel punto ricordo che sono davvero tutto quello che ha e che lui, ancora una volta proprio come allora, è tutto il mio mondo. Il sangue continua a scorrere dentro di me. Corre via, via, via. Siamo sempre di corsa. Forse sto correndo anche adesso. Forse non è la mia ora.
Sento le sue vecchie mani dalla pelle ruvida stringere la mia, la loro forza e familiarità mi costringono ad aprire gli occhi che vengono invasi dalla luce e poi mettono a fuoco il suo viso. Ha un’espressione che non voglio rivedere mai più. Si aggrappa alla sua bambina, mentre io so di aver perso il mio. Non posso permettere che anche lui perda la sua. Nel prendere la decisione, comincio già a soffrire. Adesso sono atterrata nella terra promessa. E il mio cuore continua a pompare.
Anche se spezzato, funziona ancora.
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Messaggio  Nausicaa Ven Ago 12, 2011 5:56 pm

COSA LEGGERE SOTTO L'OMBELLONE? Silenz10
Non è particolarmente adatto per l'estate... è un libro però che mi ha sconvolta in tutti i sensi...ho finito di leggerlo davvero con molto trasporto circa una settimana fa!! un grande libro degno di una grande scrittrice come Danielle Steel...ATTENZIONE non è il classico libro sdolcinato da far venire il latte alle ginocchia...ma è comunque pieno di sentimenti ed è ambientato nel 1941 quando in America i Giapponesi vennero rinchiusi in campi d'isolamento dopo l'attacco a Pearl Harbor...
RECENSIONE
Kyoto, 1923. Hiroko-san viene al mondo. Bella, delicata e dal candido viso, proprio come sua madre Hidemi. Masao-san era orgoglioso di lei, sarebbe diventata una donna moderna, diversa dalle altre, una ragazza intraprendente che non avrebbe avuto paura di conoscere il mondo. Hidemi non la pensava così, era troppo legata ad una visione ben diversa del mondo, ad un Giappone più tradizionalista e proibizionista. L'aveva messa al mondo in casa, le aveva dato lei stessa l'istruzione necessaria, le aveva insegnato a ricamare la seta e a fare gli onori di casa. Suo padre le aveva insegnato l'inglese invece, e l'aveva istruita sulla politica e sugli accadimenti necessari a capire l'evoluzione del mondo attorno a lei. E' l'estate del 1941 quando al compimento del suo diciottesimo anno d'età Masao decide che per Hiroko è arrivato il momento di conoscere meglio il mondo e di visitare gli Stati Uniti. I suoi cugini americani la aspettano con gioia così come avevano aspettato per anni suo padre che non aveva mai avuto il coraggio di raggiungerli. Hiroko doveva riuscire là dove lui non aveva potuto. Doveva andare oltre le tradizioni. Seppur a malincuore giunge in questa terra così diversa, così moderna, così affascinante. Peter è affascinante. La timida e ingenua Hiroko se ne innamora fin da subito e lui prova una strana attrazione, una strana forza inebriante quando si trova accanto a lei. Ma siamo in un' America non del tutto moderna, e un ragazzo bianco non era di certo un buon partito per una come Hiroko. Così la loro strana relazione viene portata avanti con clandestinità e passione ed una promessa di amore eterno. Promessa ostacolata da non pochi avvicendamenti. Pearl Harbor è stata attaccata dal Giappone e gli Stati Uniti, ormai al culmine, sono costretti ad entrare in guerra. Shikata ga nai. Nulla, ormai, sarà più come prima.

Nisei, isei, sansei, chiunque con origini o parenti giapponesi deve lasciare la propria dimora, i beni, il lavoro, la città e con essa quindi, anche la propria dignità. I campi di internamento li attendono e le loro sorti sono ormai nelle mani del governo e dell'intero mondo bellico. Hiroko deve dire addio al suo Peter, costretto a rendere onore alla sua patria, in guerra. Mandata in America per divenire una donna moderna ed emancipata, e invece costretta alle restrizioni di un paese troppo sconvolto per accettarla. Sarà costretta a dimenticare quelle che sono le sue tradizioni, dare via i suoi amati kimono, non fare più inchini o non parlare piu la sua lingua. Quel paese la odiava già abbastanza, non c'era bisogno che lei glielo ricordasse con i suoi modi. La vita nei campi è dura, il cibo insufficiente, il freddo al culmine, lo spazio al limite, la privacy ormai inesistente, e le condizioni poco igieniche permanenti. Il tempo passa e porta via con sé anche tanta povera gente, bambini innocenti, anziani e gente cara alla povera Hiroko. Il destino non risparmia nessuno, la guerra nemmeno. Nel 1945 finalmente la guerra è finita, la libertà è tornata e tutti possono tornare a casa, anche se ormai nessuno ha piu una casa e molti non hanno parenti o amici da cui tornare. Hiroko non riceve notizie di Peter da più di un anno, secondo lo stato è disperso, ma il suo cuore continua a credere e a sperare che un giorno forse tornerà. Decide così di tornare dopo ben quattro anni nella sua amata, ma ormai sconosciuta, terra. Purtroppo non l'aspetteranno belle sorprese, Hiroko è sola, in una terra che ormai non sente più sua. E' cambiata. Non è la ragazzina timida e volubile che aveva lasciato il Giappone quella lontana mattina del 1941. E' una donna adulta adesso. Emancipata, ma con un pezzo di cuore ormai perduto, e più di una ferita causata dalle tante perdite che forse solo il tempo, potrà alleviare. O che forse, qualcuno potrà presto ricolmare. Un libro davvero emozionante, che apre alla conoscenza di una cultura a noi ancora troppo ignota e forse erroneamente giudicata. Danielle Steel riesce a raccontarci le emozioni e le speranze di due nazioni in lotta, riuscendo a farcele apprezzare e ad amare entrambe con i loro modi e le loro tradizioni. In fondo, la guerra ha tolto un pezzo di cuore ad entrambe e ha fatto apprezzare le diversità imparando dai vecchi errori proibizionistici e razziali, unendo là dove prima qualche sciocca idea culturale era riuscita facilmente a separare.
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Messaggio  dirramatore Gio Set 22, 2011 3:54 pm

Io sotto l'ombrellone ho letto pochissimo questa estate
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Messaggio  Lux Gio Set 22, 2011 3:56 pm

beh! io quest'estate ho avuto ben altro da fare che leggere...............
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